Articolo di giornale

Cattura e recupero della CO fermentativa Quali sono le sfide tecniche e le prospettive economiche?

Pubblicato da Vitisbio, ottobre-novembre-dicembre 2025, n°29

Il recupero e il riutilizzo del CO proveniente dalle varie fasi del processo di vinificazione è al centro della nostra strategia.
un nuovo modo di pensare. Ciò richiede un cambiamento nel modo di considerare gli usi di questo gas, in modo che non diventi più solo un prodotto di scarto o una minaccia per la sicurezza. Ma perché ciò avvenga, è essenziale sviluppare modelli tecnici ed economici favorevoli ai viticoltori e all'industria in termini di recupero del CO. Tra i prodotti della fermentazione del vino, il CO svolge un ruolo fondamentale. L'attività dei lieviti rilascia grandi quantità di gas, al ritmo di diversi chili per ettolitro. I valori variano in base al contenuto iniziale di zucchero, ma la media è di circa 6 kg di CO/hL per il vino bianco e 8 kg/hL per il vino rosso. Sulla scala di una piccola tinaia, si tratta di 600-800 kg per 100 hL di uva. Quindi, se parliamo di migliaia di ettolitri, parliamo di decine di tonnellate. Questa produzione rappresenta una vera e propria sfida per l'industria a diversi livelli. In primo luogo, è un obiettivo di sicurezza per i viticoltori e gli operatori. Il CO è un gas più pesante dell'aria, che può ristagnare e accumularsi nei tini o nelle zone poco ventilate delle cantine.

Ciò comporta un rischio reale di asfissia, che può essere fatale. È classificato come agente chimico pericoloso ai sensi del Codice del Lavoro francese e i viticoltori devono adottare misure di prevenzione. L'MSA ha organizzato campagne di informazione per prevenire i rischi e incoraggiare l'attuazione di operazioni di aerazione o ventilazione come minimo.
emissioni. In un'epoca di agricoltura a basse emissioni di carbonio, la cattura del CO fermentativo potrebbe rivelarsi un modo efficace per bilanciare l'impronta di carbonio delle aziende vinicole e combattere le emissioni di gas serra a modo loro. Infine, c'è una sfida tecnica ed economica. Ogni anno, i viticoltori acquistano grandi quantità di questo stesso gas durante il processo di vinificazione, in varie forme,
a volte per diverse migliaia di euro.

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